Non è che fa caldo: è che hanno aperto una succursale dell’inferno qui in Italia. Ho iniziato una convivenza simbiotica con il condizionatore, ma appena sono costretta ad uscire dalla mia glaciale isola felice, muoio. Io soffro il caldo già a maggio quando si superano i 25°, ora ne fanno 40 e sembra di vivere dentro un altoforno.
L’asfalto si scioglie sotto i piedi. Il trucco si scioglie in faccia, i capelli sono impazziti per l’umidità: mi sento una strega. Il che non vuol dire che debba anche averne l’aspetto! In fondo basta poco… In questi mesi di calura ho messo a punto una strategia minimalista che mi permette di mantenere intatta la mia dignità, anche con queste temperature.
Il fondotinta l’ho bandito da parecchi mesi, specialmente quello liquido, ma anche quello compatto mi sembra soffocante. Persino una spolverata di cipria mi sembra eccessiva: ho la sensazione che alla prima stilla di sudore mi scivoli via dalla faccia, lasciandosi indietro solo lucidità. Per evitare il lucido, prima di tutto metto una quantità omeopatica della base antilucido di Smashbox; ne basta pochissima, solo sulla parte centrale del viso. Copro le imperfezioni con il correttore MUFE Invisible Cover, fissandolo con la cipria incolore di Kiko. Dò un velo di colore con la terra mat, Hoola di Benefit. Tra la base opacizzante e la cipria fissante, la mia pelle rimane fresca per parecchie ore, ma in caso dovessi vedermi lucida, l’Anti Shine di Smashbox si può riapplicare sopra il trucco, così non devo ripassare la cipria: yeah!
Anche sugli occhi il minimo indispensabile: l’immancabile primer, lo Shadow Insurance di Too Faced. Una dose abbondante di mascara non me la posso risparmiare a nessuna temperatura, quindi abbondo con il mio Bad Gal di Benefit. La matita invece è opzionale, in caso uso una matita marrone solo sulla palpebra.
I capelli li lego con una treccia, una coda o uno chignon, perché davvero non li sopporto sciolti, così lunghi e lanosi…
Bene, la dignità è salva, e la faccia pure! E in una manciata di minuti!
— malvidia